endecasillabominimo: Tramontana di Luglio tuttofare

sabato 27 agosto 2011

Tramontana di Luglio tuttofare

Che bello se la tenda del balcone

sbatte come la vela di una nave:

la tramontana a Luglio è un vento amico,

che passa un'ala dolce sulla pelle,

spazza e spolvera il cielo per le stelle.

Paola Mazzei luglio 2010

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Perché pure io ho fatto un blog

Mi è sempre piaciuta la metrica nella poesia, e pure la rima, dove la metrica la prevede, e siccome non sono tanto brava, ho scelto l'endecasillabo, che è il metro più facile della poesia italiana, tanto è vero che lo usavano Dante ed Ariosto. E' il metro in cui si raccontano le cose, e quindi non è allusivo, ricercato, evocativo: si limita a raccontare, e possono usarlo tutti, scoprendo che cercare gli accenti giusti e le rime è molto divertente. Quello che non mi viene bene sono le rime nelle strofe, risolte spesso alla come mi pare. Non riesco a seguire uno schema fisso, per cui le rime stanno sparse qua e là. Ma gli accenti nella loro sede sono imprescindibili, senno' crolla tutto, e così le strofe. Il formato minimo del componimento è obbligato: io sono sintetica, e dopo un po' non so più che dire. E sono pure timida, e non voglio tediare chi legge. Buona lettura, se vi va, ma soprattutto provateci pure voi. Vedete in fondo le istruzioni.

Il metro è quello del primo verso della Divina Commedia, fatto di parole che in tutto contano undici sillabe, dove gli accenti devono stare, in tutti i versi, nella stessa posizione nella sequenza, per esempio così:

Nel - méz - zo - dél - cam - mìn - di - nò - stra - vì - ta

mi - rì - tro -vài - per - ù - na - sél - va o - scù - ra

Di solito, quando una sillaba finisce per vocale e la successiva inizia per vocale, contano per una, come nel secondo verso sopra.